La Città di Rimini merita di essere visitata per le sue vestigia storiche e monumentali:
Del periodo romano sono testimonianza:
L’ARCO d’AUGUSTO (27 a. C.);
Il PONTE di TIBERIO (21 d.C.);
L’ANFITEATRO (II secolo d.C.);
La DOMUS del CHIRURGO (II secolo d.C.).
Del Medio Evo restano:
Il PALAZZO dell’ARENGO (1204);
Il PALAZZO del PODESTA’ (1334) che si trovano in piazza CAVOUR insieme alla FONTANA di Giovanni da Carrara (XV° secolo).
Risale al 400d.C. anche CASTEL SIGISMONDO, che porta il nome del magnifico signore dei MALATESTA.
A lui si deve anche il TEMPIO MALATESTIANO (il DUOMO di Rimini) realizzato nell’architettura esterna da Leon Battista Alberti.
Il 500 ed il 600, hanno lasciato a Rimini tracce di un certo livello artistico, soprattutto nel campo dell’architettura religiosa.
All’epoca barocca, inoltre, appartiene la PESCHERIA VECCHIA, angolo caratteristico del centro storico.
Non si può dimenticare, nella zona mare, il “GRAND HOTEL” sorto agli inizi del 900, mitica costruzione che fece sognare il giovane FEDERICO FELLINI l’illustre regista figlio di questa città. Tempio Malatestiano (Duomo di Rimini).
REPUBBLICA DI SAN MARINO:
"[...] ove, andando, ci accompagna l’azzurra vision di San Marino [...]"
(da “Romagna”di Giovanni Pascoli).
Come dice il Poeta, arrivati in Romagna, da ogni località si può vedere il torreggiare del monte Titano su cui sorge l’antica Repubblica di SAN MARINO.
Secondo la leggenda, nel 255 d.C., due tagliatori di pietra, Marino e Leo, giunti dalla Dalmazia per ricostruire le mura di Rimini, si fermarono l’uno sul Titano fondando San Marino, l’altro nel Montefeltro dando i natali a San Leo.
Le origini di San Marino sono testimoniate da un documento redatto nel 951 dal re Berengario II.
La città si estende per circa 7 km.
Il Borgo è arroccato in cima al Monte Titano (700 metri di altezza).
Vi si accede da quattro porte e in esso si trovano le Tre torri medievali, la Basilica di Santo Marino, il Monastero di S.Chiara, la Porta e la Chiesa di San Francesco, il Palazzo Pubblico in piazza Della Libertà.
Scontato è sottolineare quale panorama si apre da lassù, sotto gli occhi dei visitatori.
Le Torri di San Marino.
LA VALLE DEL MARECCHIA:
Il territorio della Riviera Romagnola è delimitato da due valli formate l’una, a sud dal fiume Conca, l’altra, a nord, dal fiume Marecchia.
Lungo il corso di questi fiumi la Signoria dei Montefeltro e quella dei Malatesta hanno costruito pregevoli strutture militari, che ancora controllano dall’alto le due valli ed attorno alle quali soni nati centri abitati ricchi di storia, tradizione e specialità enogastronomiche.
Lungo la valle del Marecchia troviamo: SANTARCANGELODI ROMAGNA (a luglio vi si tiene il festival del teatro) con:
La Rocca Malatestiana del XIV° secolo.
La Pieve di S.Michele Arcangelo (VI°-VII° secolo).
Il museo degli usi e costumi della gente di Romagna. Piazza di Santarcangelo. VERUCCHIO: Dalla sua Rocca (da secolo XII° a secolo XVI°) iniziò la storia dei Malatesta che con “il Mastin Vecchio” si sposta a Rimini e consolida il potere sulla città. Da visitare il Convento di San Francesco (XIII° secolo).
La Pieve romanica (X° secolo).
Da non perdere il festival della musica di luglio. Rocca di Verucchio.
TORRIANA e MONTEBELLO:
Roccaforti imprendibili, che hanno visto le battaglie contro i castelli e le truppe
Del Montefeltro, Torriana conserva la Torre e la Rocca; Montebello mostra la residenza dei Malatesta che risale alla seconda metà del 1400. Castello di Torriana. Il Castello di Azzurrina (Montebello).
SANLEO:
Posta sopra un enorme masso calcareo, in gran parte inaccessibile, fu luogo di lunghi scontri fra Longobardi e Bizantini.
S.Leo, dalla metà del 600, fu alle dirette dipendenze dello Stato della Chiesa. Da visitare: LA PIEVE, costruzione romanica risalente al X°secolo. Il DUOMO, anch’esso di architettura romanica, inziato nel 1173 e portato a termine nell' XIII°secolo.
Il FORTE DI SAN LEO, posto al termine di una strada ripida a m.639 di altezza famosissimo per tutto il medioevo come fortezza assolutamente inespugnabile, in seguito utilizzato come prigione sicura, nella quale fu rinchiuso il Conte CAGLIOSTRO, che vi restò fino alla morte nel 1795.
Vi furono detenuti anche molti patrioti antipapalini, tra essi Felice Orsini. La Rocca di San Leo.
LA VALLE DEL CONCA:
Confinante con le Marche, è cosparsa di piccoli centri che, con le loro fortificazioni, formavano una cintura difensiva attorno a Rimini.
SAN CLEMENTE:
Fondato a fine 1300 dal vescovo Lele Malatesta, conserva ancora la Cinta fortificata Malatestiana.
Veduta antica di San Clemente.
SALUDECIO:
Metri 343 sul livello del mare, racchiuso nella Cinta muraria Rinascimentale, si caratterizza per vicoli e strade che in parte conservano ancora il primitivo impianto medievale. Vi si tiene, in luglio l’800 Festival. Cinta Muraria e Rocca di Saludecio.
MONTEFIORE CONCA:
Metri 385 sul livello del mare, borgo medievale composto da un centro murato di forma quasi circolare. Ai Malatesta si deve la Fortezza (sec. XIV°).
Veduta notturna della Fortezza di Montefiore Conca.
MONDAINO: Conserva quasi integra la cinta murata e l’originale Porta Settentrionale (secolo XV°). Bellissima l’ottocentesca Piazza Maggiore a ridosso del Castello Malatestiano.
Veduta panoramica del Borgo di Mondaino.
MONTEGRIDOLFO: Il cui nucleo antico, cinto da Fortificazioni Malatestiane, è ottimamente conservato nella struttura di Castello Medievale, con arco d’ingresso sormontato da una torre. Fortificazione Malatestiana di Montegridolfo. GRADARA:
Cittadina malatestiana, fin dal secolo XII° legata alla storia di Rimini.
Il borgo medievale è cinto da una lunga cortina di mura trecentesche, rinforzate da numerose torri quadrilatere che racchiudono una fortissima Rocca di forma quadrilatera, con alte torri angolari, mastio quadrangolare e cortine coronate da merli.
I Malatesta la usarono frequentemente come residenza e si dice che qui si sia svolta la tragedia di Francesca Da Rimini.
(“[...] Noi leggevamo un giorno per diletto
Di Lancillotto come amor lo strinse.
Soli eravamo e senza alcun sospetto.
[…] Quando leggemmo il disiato riso
Esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu’l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.”[…]) (Dante “Inferno” canto V).
La Città di Rimini merita di essere visitata per le sue vestigia storiche e monumentali:
Del periodo romano sono testimonianza:
L’ARCO d’AUGUSTO (27 a. C.);
Il PONTE di TIBERIO (21 d.C.);
L’ANFITEATRO (II secolo d.C.);
La DOMUS del CHIRURGO (II secolo d.C.).
Del Medio Evo restano:
Il PALAZZO dell’ARENGO (1204);
Il PALAZZO del PODESTA’ (1334) che si trovano in piazza CAVOUR insieme alla FONTANA di Giovanni da Carrara (XV° secolo).
Risale al 400 d.C. anche CASTEL SIGISMONDO, che porta il nome del magnifico signore dei MALATESTA.
A lui si deve anche il TEMPIO MALATESTIANO (il DUOMO di Rimini) realizzato nell’architettura esterna da Leon Battista Alberti.
Il 500 ed il 600, hanno lasciato a Rimini tracce di un certo livello artistico, soprattutto nel campo dell’architettura religiosa.
All’epoca barocca, inoltre, appartiene la PESCHERIA VECCHIA, angolo caratteristico del centro storico.
Non si può dimenticare, nella zona mare, il “GRAND HOTEL” sorto agli inizi del 900, mitica costruzione che fece sognare il giovane FEDERICO FELLINI l’illustre regista figlio di questa città.
Tempio Malatestiano (Duomo di Rimini).
"[...] ove, andando, ci accompagna l’azzurra vision di San Marino [...]"
(da “Romagna”di Giovanni Pascoli).
Come dice il Poeta, arrivati in Romagna, da ogni località si può vedere il torreggiare del monte Titano su cui sorge l’antica Repubblica di SAN MARINO.
Secondo la leggenda, nel 255 d.C., due tagliatori di pietra, Marino e Leo, giunti dalla Dalmazia per ricostruire le mura di Rimini, si fermarono l’uno sul Titano fondando San Marino, l’altro nel Montefeltro dando i natali a San Leo.
Le origini di San Marino sono testimoniate da un documento redatto nel 951 dal re Berengario II.
La città si estende per circa 7 km.
Il Borgo è arroccato in cima al Monte Titano (700 metri di altezza).
Vi si accede da quattro porte e in esso si trovano le Tre torri medievali, la Basilica di Santo Marino, il Monastero di S.Chiara, la Porta e la Chiesa di San Francesco, il Palazzo Pubblico in piazza Della Libertà.
Scontato è sottolineare quale panorama si apre da lassù, sotto gli occhi dei visitatori.
Le Torri di San Marino.
Il territorio della Riviera Romagnola è delimitato da due valli formate l’una, a sud dal fiume Conca, l’altra, a nord, dal fiume Marecchia.
Lungo il corso di questi fiumi la Signoria dei Montefeltro e quella dei Malatesta hanno costruito pregevoli strutture militari, che ancora controllano dall’alto le due valli ed attorno alle quali soni nati centri abitati ricchi di storia, tradizione e specialità enogastronomiche.
Lungo la valle del Marecchia troviamo:
SANTARCANGELO DI ROMAGNA (a luglio vi si tiene il festival del teatro) con:
La Rocca Malatestiana del XIV° secolo.
La Pieve di S.Michele Arcangelo (VI°-VII° secolo).
Il museo degli usi e costumi della gente di Romagna.
Piazza di Santarcangelo.
VERUCCHIO:
Dalla sua Rocca (da secolo XII° a secolo XVI°) iniziò la storia dei Malatesta che con “il Mastin Vecchio” si sposta a Rimini e consolida il potere sulla città. Da visitare il Convento di San Francesco (XIII° secolo).
La Pieve romanica (X° secolo).
Da non perdere il festival della musica di luglio.
Rocca di Verucchio.
TORRIANA e MONTEBELLO:
Roccaforti imprendibili, che hanno visto le battaglie contro i castelli e le truppe
Del Montefeltro, Torriana conserva la Torre e la Rocca;
Montebello mostra la residenza dei Malatesta che risale alla seconda metà del 1400.
Castello di Torriana.
Il Castello di Azzurrina (Montebello).
SAN LEO:
Posta sopra un enorme masso calcareo, in gran parte inaccessibile, fu luogo di lunghi scontri fra Longobardi e Bizantini.
S.Leo, dalla metà del 600, fu alle dirette dipendenze dello Stato della Chiesa. Da visitare:
LA PIEVE, costruzione romanica risalente al X°secolo.
Il DUOMO, anch’esso di architettura romanica, inziato nel 1173 e portato a termine nell' XIII°secolo.
Il FORTE DI SAN LEO, posto al termine di una strada ripida a m.639 di altezza famosissimo per tutto il medioevo come fortezza assolutamente inespugnabile, in seguito utilizzato come prigione sicura, nella quale fu rinchiuso il Conte CAGLIOSTRO, che vi restò fino alla morte nel 1795.
Vi furono detenuti anche molti patrioti antipapalini, tra essi Felice Orsini.
La Rocca di San Leo.
Confinante con le Marche, è cosparsa di piccoli centri che, con le loro fortificazioni, formavano una cintura difensiva attorno a Rimini.
SAN CLEMENTE:
Fondato a fine 1300 dal vescovo Lele Malatesta, conserva ancora la Cinta fortificata Malatestiana.
Veduta antica di San Clemente.
SALUDECIO:
Metri 343 sul livello del mare, racchiuso nella Cinta muraria Rinascimentale, si caratterizza per vicoli e strade che in parte conservano ancora il primitivo impianto medievale. Vi si tiene, in luglio l’800 Festival.
Cinta Muraria e Rocca di Saludecio.
MONTEFIORE CONCA:
Metri 385 sul livello del mare, borgo medievale composto da un centro murato di forma quasi circolare. Ai Malatesta si deve la Fortezza (sec. XIV°).
Veduta notturna della Fortezza di Montefiore Conca.
MONDAINO:
Conserva quasi integra la cinta murata e l’originale Porta Settentrionale (secolo XV°). Bellissima l’ottocentesca Piazza Maggiore a ridosso del Castello Malatestiano.
Veduta panoramica del Borgo di Mondaino.
MONTEGRIDOLFO:
Il cui nucleo antico, cinto da Fortificazioni Malatestiane, è ottimamente conservato nella struttura di Castello Medievale, con arco d’ingresso sormontato da una torre.
Fortificazione Malatestiana di Montegridolfo.
GRADARA:
Cittadina malatestiana, fin dal secolo XII° legata alla storia di Rimini.
Il borgo medievale è cinto da una lunga cortina di mura trecentesche, rinforzate da numerose torri quadrilatere che racchiudono una fortissima Rocca di forma quadrilatera, con alte torri angolari, mastio quadrangolare e cortine coronate da merli.
I Malatesta la usarono frequentemente come residenza e si dice che qui si sia svolta la tragedia di Francesca Da Rimini.
(“[...] Noi leggevamo un giorno per diletto
Di Lancillotto come amor lo strinse.
Soli eravamo e senza alcun sospetto.
[…] Quando leggemmo il disiato riso
Esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu’l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.”[…])
(Dante “Inferno” canto V).
Rocca di Gradara.